
Alife è un' antica città sannitica che, già a partire dal V secolo a.C. batteva monete d’argento di grande valore, ed inumava i suoi defunti in ricche necropoli. Tuttavia, tra la metà del IV e l'inizio del III secolo a. C., la sua egemonia fu messa in crisi dalle cosiddette guerre sannitiche combattute contro i Romani. In questo periodo l'abitato si arroccò, in cerca di sicurezza, sul colle che si erge tra i due comuni di Raviscanina e Sant'Angelo di Alife, nei pressi del luogo ove ora sorgono i ruderi del Castello normanno di Rupecanina.
Fu solo nel corso del I secolo a.C. che i Romani conquistarono definitivamente la fortezza sannitica e fondarono, a valle, la nuova città di Alife. Questa, ricalcando la struttura interna dell’oppidum, presentava quattro porte poste agli estremi del cardo e del decumano che definivano la struttura interna. In particolare, sul lato Nord era posta la cosiddetta Porta Piedimonte, ad Est la Porta Napoli, a Sud la porta Fiume e ad Ovest la Porta Roma. Le scanalature che caratterizzano le superfici interne di alcune delle porte (P. Roma, P. Fiume e P. Piedimonte) permettono di ipotizzare la presenza di una chiusura a saracinesca tipica delle porte a cavedio. Alle porte si alternano torri quadrangolari e circolari posizionate in corrispondenza delle arterie urbane, mentre ai quattro angoli del perimetro murario, sorgono torri a pianta esagonale. All'interno della città sono ancora presenti i resti dell'antico foro, posizionato presso l'incrocio delle due strade principali, le terme e il teatro, mentre fuori dal perimetro delle mura di riscontra la presenza di un antico mausoleo e di un anfiteatro. Da un punto di vista delle tecniche costruttive, le porzioni datate al I secolo a.C. presentano un nucleo interno in cementizio costituito da calce, sabbia e ciottoli di fiume, mentre le cortine sono realizzate in
opus incertum
con blocchetti in calcare locale di medie dimensioni, appena sbozzati e di forma irregolare.
Numerosi risultano essere gli interventi di restauro avvenuti tra la seconda metà del VIII secolo e il XV secolo a testimonianza di una necessità di continuare a difendere la città nonostante i periodi di forte crisi economica e demografica attraversati in alcuni secoli alto-medievali. In particolare, tra gli interventi più significativi ricordiamo quelli avvenuti tra l' VIII e l' IX secolo e riguardanti la Porta Piedimonte, la Porta Fiume e la Porta Napoli. I materiali utilizzati sono quasi interamente di recupero e provengono dall'anfiteatro romano di Alife. Si tratta, essenzialmente, di blocchi squadrati di grandi dimensioni, bozze, bozzette e scapoli in calcare, nonché laterizi, frammenti di cocciopesto legati da malte ricche di sabbia di fiume. Inoltre, in epoca Normanna, sull’angolo nord-est fu eretto un poderoso castello la cui torre è ancora parte integrante della cinta. Attualmente, oltre al sopracitato castello, si conservano la Porta Fiume e la Porta Roma ed alcune delle torri, oltre che diversi tratti delle mura stesse. Il castello e le mura rimasero efficienti sino all’età aragonese, mentre nel ‘500 la città era semideserta e in rovina. Nell’800, quando dovunque in Europa si abbattevano mura e castelli, la Commissione Conservatrice di Terra di Lavoro consolidò il mastio del castello. Grandi danni al castello e alle mura li subirono durante un terribile bombardamento americano nella seconda guerra mondiale che fece anche centinaia di vittime civili.
LUOGHI DA VISITARE
Centro storico, completamente circondato dal rettangolo delle Mura Romane di epoca sillana (I sec. a.C.), conserva la tipica conformazione urbana del castrum, strutturata su cardini e decumani. Il decumano maggiore (Via Roma - Via Napoli) e il cardine maggiore (via A. Vessella - Via G. Trutta) si intersecano in un punto centrale (Piazza O. Michi) detto "il Termine" e uniscono le quattro porte urbiche d'accesso alla città: Porta Beneventana (detta popolarmente Porta Napoli), Porta Venafrana (o Porta Roma), Porta San Bartolomeo (o Porta Fiume) e Porta degli Angeli (o Porta Piedimonte). Le due strade maggiori del centro storico, inoltre, lo suddividono in quattro rioni detti "Quarti": il Quarto di San Francesco, il Quarto del Vescovado, il Quarto di San Pietro e il Quarto del Castello. Le Mura sono rinforzate, lungo tutto il perimetro (che misura 540 × 410 m), da torrette, equidistanti tra loro, di forma semicircolare e rettangolare, alternate.
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- Criptoportico, imponente costruzione ipogea.
Mausoleo degli Acilii-Glabrioni, monumento funerario attribuita a questa nobile gens alifana, conosciuto anche come Torre di San Giovanni poiché è stato possesso dell'Ordine Gerosolimitano.
- Anfiteatro, appena fuori dal circuito delle Mura, recentemente riportato alla luce.
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- Sepolcri, sono disseminati in tutto l'ager allifanus, lungo il percorso dell'antica Via Latina che attraversava la città e il suo territorio. Quelli meglio conservati sono quello detto "il Torrione", quello di "Via Campisi" e quello su cui è stato edificato il Santuario della Madonna della Grazia.
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- Parco delle Pietre, in Piazza S. D'Acquisto, conserva alcune epigrafi, pietre lavorate, sarcofaghi e resti di tombe del periodo romano. Nel giardino pubblico di Piazza della Liberazione si conserva anche un impluvium, proveniente da una domus romana. Lapidi, resti di mosaici, colonne, epigrafi e altro sono sparse in tutto il territorio. Nel giardino di un'abitazione privata in Piazza Vescovado sono visibili i resti del Teatro.
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- Area del Foro, è visibile sotto l'edificio che ospita l'Ufficio Postale in Via Anfiteatro.
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- Museo Archeologico di Alife.