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martedì, 22 agosto 2023

LA STORIA

Morgex si trova a oltre 900 metri di altitudine in Valdigne, una valle a ovest della Valle d’Aosta al confine con la Francia e la Svizzera. La Valdigne, che in celtico significa “foresta di pini”, presenta un paesaggio molto interessante, risultato dell’azione millenaria dei ghiacciai.La Valdigne ad oggi comprende i paesi di Courmayeur, Pré-Saint-Didier, La Thuile, Morgex e La Salle. I primi abitanti della Valdigne furono i Salassi, popolazione di origine celtica formatasi a nord delle Alpi intorno al VI secolo a.C., che dovettero poi soccombere al dominio romano. Dall’XI secolo, sotto il dominio dei Conti di Savoia, Morgex trascorse un lungo periodo di stabilità e libertà, essendo anche sede della Mistralia della Valdigne, ovvero la più piccola entità territoriale della contea di Savoia, che si estendeva fino al passo del Piccolo San Bernardo.

Morgex rappresentava un importante centro economico ed amministrativo, oltre ad essere sosta obbligata del Conte quando si trovava in viaggio verso Aosta. Ogni sette anni, infatti, i duchi di Savoia si recavano ad Aosta per tenere le Udienze generali e la Corte replica watches uk di giustizia, attraversando il Colle del Piccolo San Bernardo. Il passaggio dei duchi rappresentava un’occasione prestigiosa per tutta la Valdigne, soprattutto per Morgex dove il sovrano ed i suoi commissari reali stabilivano un piccolo presidio presso il Castello de l’Archet, oggi Tour de l’Archet. Sono ancora ben visibili le tracce di quell’epoca, come la Casaforte dei Bozel al Villair, il Castello Pascal a La Ruine e la splendida Tour de l'Archet al centro del capoluogo, ora sede della Fondazione Sapegno.
 
LUOGHI DA VISITARE

La chiesa parrocchiale di Morgex fu citata per la prima volta nella bolla del 1176 da Alessandro III, ma è di origini ben più remote. Con la sua struttura battesimale paleocristiana originaria del V-VI secolo d. C., la chiesa parrocchiale di Morgex è infatti una delle più antiche della Valle d’Aosta, mentre la parrocchia di Morgex risulta essere la più antica della Valdigne. La struttura della chiesa dedicata a Santa Maria Assunta fu rimaneggiata a più riprese. Tra il 1400 ed il 1403 il parroco Pierre de Gillaren, arcidiacono della Cattedrale di Aosta, fece restaurare la casa parrocchiale e il campanile: l’intervento è documentato dall’iscrizione su una pietra murata sulla facciata della casa parrocchiale. Nell’ambito della stessa campagna furono forse apportate modifiche anche alla struttura della chiesa. La facciata, in pietra a vista, presenta varie tracce dei rimaneggiamenti cui l’edificio fu sottoposto nel tempo: tra gli elementi più antichi sono la finestra ad arco carenato parzialmente ostruita dal tetto dell’antistante portichetto e il portale d’ingresso, con un’iscrizione recante la data 1512, due cristogrammi e l’antifona pasquale Regina Coeli, in caratteri gotici. L’assetto attuale dell’edificio può essere invece attribuito alla campagna di restauri iniziata nel 1687 e conclusa con la consacrazione ad opera di mons. Millet d’Arvillar il 24 giugno 1705. Risale probabilmente a quella fase la finestra serliana, ora tamponata ma sempre visibile nella parte alta della facciata. Gli affreschi interni, ad oggi in parte ancora visibili, sono frutto degli interventi del pittore savoiardo Girollet per quanto riguarda le volte della zona absidale (XVIII sec.), mentre il resto è opera del pittore Lancia, attivo nella prima metà del XX secolo. Delle antiche decorazioni pittoriche sono rimaste l’Ultima Cena del 1559, visibile sul lato sinistro della navata centrale, e gli interessanti affreschi della cappella quattrocentesca in fondo alla navata sinistra. Degno di nota l’altare maggiore risalente agli fake watches uk inizi del Settecento, ricchissimo di fregi e dorature, di cui il dipinto centrale raffigurante l’Assunzione di Maria fu sostituito con un dipinto di Lancia dopo che un incendio, nel 1931, distrusse quello originale. Di particolare valore storico e artistico è il crocifisso ligneo risalente alla fine del Trecento che sovrasta imponente la navata centrale. La torre campanaria è articolata in sei registri sovrapposti scanditi dall’ornato degli archetti pensili. La cuspide a cupoletta poggiante su un tiburio ottagonale, rivestita di rame e sormontata da una croce col gallo in ferro battuto, è attribuibile al XIX secolo.
 

Il Parco della Lettura di Morgex è un parco gioco diverso da tutti gli altri. All’ingresso un cartellone spiega ciò che si trova al suo interno e il percorso da seguire: dal grande treno al domino di sillabe,  dal grande gioco dell’oca al labirintario, passando per la casetta sull’albero e il bookcrossing, le postazioni di gioco sono fissee i  cui contenuti vengono aggiornati semestralmente attraverso la selezione di “libri-guida”, intorno ai quali ruotano tutte le attività di gioco, lettura e scrittura.

Per i più intrepidi il Parco offre un misterioso labirintario: per uscirne indenne, dovrai affrontare sette parole molto rare.

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Per chi desidera immergersi nel libro del momento, niente di meglio del grande gioco dell’oca! con le sue 63 caselle giganti distribuite su ampie dune erbose ti permetterà di conoscere in un baleno i più affascinanti personaggi della letteratura per ragazzi e vivere con loro incredibili avventure e peripezie.

Girando la ruota compariranno parole desuete, che dovranno essere divise in sillabe e dall’ultima sillaba scaturirà una parola nuova, anch’essa da dividere in sillabe, che genererà una parola nuova, e via così in un flusso ininterrotto di pensieri e parole,