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LA STORIA

La gente di Granze, la sua secessione l'ha fatta, e nemmeno tanto indietro nel tempo: diciamo meno di un secolo fa, quando il paese era una sorta di “dependance” di Vescovana; un'aggregazione che stava stretta agli abitanti, ancorché potessero godere di una loro autonomia, compresa una rappresentanza ufficiale nel consiglio comunale.
Come per gli Stati Uniti la molla per la rottura nei confronti della madre patria britannica fu rappresentata dalla tassa sul thè, così per Granze a mettere in moto la slavina fu una questione economica: era in discussione una delibera che prevedeva la spesa di lire 350, da destinare alla realizzazione di una ringhiera per il cortile delle scuole della stessa Granze (all'epoca, i lavori pubblici erano di dimensioni un po' più modeste anche un po' più concrete di oggi..). Non si sa bene cosa sia successo in quell'infuocata seduta. Sta di fatto che il giorno dopo si procedette al ritiro dei consiglieri comunali che rappresentavano Granze, e che scalarono un loro personale Aventino. Subito dopo si costituì un comitato di agitazione, che procedette alla convocazione di una pubblica assemblea aperta ai 160 cittadini iscritti nelle liste elettorali di Granze.
Di quell'infuocata riunione si sa anche la data esatta: 17 giugno 1910. Vi parteciparono 93 persone, che alla fine sottoscrissero un documento in cui si annunciava la volontà di mettersi in proprio. Ci volle qualche anno, ma nemmeno tanti se pensiamo alla trafila di mesi che l'odierna burocrazia impone per il rilascio di un semplice certificato: tre anni più tardi, esattamente il 1° maggio 1913, Granze si costituiva in comune autonomo, recuperando così le sue antiche radici che risalgono all'alto medioevo, e che trovano un preciso riflesso nel nome.  Granze (nome alquanto diffuso nella toponomastica) sta infatti a indicare un complesso di edifici, con casa granaio, chiesa e quant'altro, una corte agreste, in cui trovava un tempo espressioneuna tipica conduzione agraria delle proprietà dei monasteri benedettini. Oggi, tra le te eredità più significative del passato, merita menzionare soprattutto villa Rusconi-Camerini, un tempo appartenuta alla famiglia Conti che risale al Cinquecento: la classica villa veneta di ispirazione palladiana, sorta su una località nella quale un tempo esisteva un piccolo convento benedettino. Da non perdere anche casa Prosdocimi, realizzata in stile veneziano, con tanto di regolamentare e suggestiva barchessa. Per non parlare degli edifici sparsi per la campagna, e che parlano di epoche remote.
 
 
LUOGHI DA VISITARE
 
MUSEO DELLE CENTURIAZIONI
Raccoglie in una sala, in esposizione in varie vetrinette materiale laterizio, vasellame, monete, frammenti d'intonaco dipinto e frammenti di mosaico trovati in vari luoghi del territorio di Granze, a documentazione di insediamenti di fattorie di epoca romana. La peculiarità di questo piccolo museo è invece l'illustrazione su grandi pannelli luminosi degli interventi di sistemazione agraria di carattere centuriato in tutta la Bassa Padovana, mettendo in evidenza i relitti delle varie trame ancora evidenti nella cartografia attuale. La scelta di Granze quale sede di questa esposizione è giustificata dal fatto che qui si incrociano vari sistemi centuriati e che qui sono stati rinvenuti ben due cippi rachitici decussato che fanno bella mostra al centro della sala.
 
CHIESA DI S. CRISTINA
Venne ricordata nel 1260 tra il Comune di Padova e Azzo d'Este come "Ecclesia S. Christinae de vescovana". Il vescovo Barozzi nel 1489 la trovò in stato di abbandono, mentre nel 1587 vi fu la visita pastorale presso la nuova chiesa di S. Cristina.Successivamente venne abbellita ed arricchita del campanile, canonica e cimitero.
 
VILLA PROSDOCIMI (privata)
Elegante villa del seicento, disposta su tre piani, cui si accede attraverso un elegante portale a monofore arcuate. L'inerno della villa è caratterizzato da eleganti saloni e da una grande scalinata che conduce al piano nobile. Il coplesso monumentale e' costituito, oltre che dalla villa, da alcuni rustici e da una bella barchessa con ampie arcarte.
 
VILLA CA' CONTI - RUSCONI CAMERINI (privata)
Ca' Conti è una monumentale villa veneta cinquecentesca: in origine stazione benedettina, divenne in seguito proprietà della famiglia Conti, che la trasformò in casino di caccia e residenza estiva. Successivamente i  Marchesi Rusconi Camerini la scelsero come loro dimora. Ca’ Conti è circondata da un magnifico parco all'italiana immerso in un’atmosfera romantica, arricchito da statue e piante secolari. La Villa è incorniciata da una grande barchessa, un tempo luogo in cui si svolgevano le attività agricole e produttive. Ancor oggi i terreni dell'azienda agricola della famiglia Rusconi Camerini circondano la proprietà. All’interno è possibile ammirare gli splendidi affreschi seicenteschi e le decorazioni ottocentesche opera di Vittorio Biasin.